Recensione Jaguar - Kasumi Ninja

Oh, finalmente una bella recensione negativa! No, fermi non è finita, non chiudete la pagina web!
Dunque, Kasumi Ninja fu uno dei titoli di lancio del Jaguar (l'altro fu Cybermorph) e insubbiamene fu uno dei peggiori. Nel 1994 si era in piena "Picchiaduro-Mania", una serie di giochi su altre piattaforme (l'esclusiva Street Fighter su SNES, Mortal Kombat e il suo caso censura, Fatal Fury su Neo Geo) aveva dato linfa a un genere che aveva spopolato su tutti i sistemi, creando però una serie di cloni su cloni per i vari 16-bit, principalmente sullo stile di Street Fighter. L'arrivo dei primi sistemi a 32/64 bit facilitò le possibilità di digitalizzazione e quindi anche la possibilità di realizzare cloni sullo stile di Mortal Kombat, basti pensare agli orripilanti Way Of The Warrior su 3DO o Street Fighter The Movie su Sega Saturn.
Atari non poteva esimersi e quindi si diede da fare per un suo clone di MK, e, purtroppo, anche in questo caso con risultati mediocri.
Già l'inizio è pessimo, la schermata di scelta è incomprensibile, invece del classico menu è stata inserita una sorta di "hall" con le statue dei personaggi in 3d e in prima persona... graficamente è realizzata molto bene, il problema è che è tutto fumo visto che la funzionalità è ridotta al minimo e anche riconoscere i vari personaggi è un'impresa.



I lottatori poi sono malamente ispirati: spesso sono cloni di quelli di Mortal Kombat (ci sono due ninja, uno arancione e uno azzurro... Qualcuno ha detto Skorpion e Sub-Zero?) e quelli "originali" sono imbarazzanti. per darvi un'idea ci sono un Highlander scozzese che spara palle di fuoco dal gonnellino (!!!) e un nativo americano obeso. I controlli sono abbastanza buoni, solo che è tremendamente difficile fare le varie mosse speciali, anche se posso un po' discolpare i programmatori visto il joypad con cui si ritrovavano a lottare, assolutamente inadatto.
La grafica è il meglio ma questo non vuol dire che è buona: i fondali sono però ben disegnati e anche glli effetti parallattici sono ben realizzati. Le ambiientazioni sono le parti meglio ispirate dell'intero gioco, come ad esempio il livello in scozia o la città notturna. Le digitalizzazioni sono però scattose e l'idea di innaffiare il tutto con sangue davvero TROPPO abbondante rovina decisamente l'effetto realistico della grafica.
Il sonoro invece scorre anonimo, senza picchi, nella mediocrità generale. Anche in questo caso il livello scozzese resta il meglio con un effetto di cornamuse molto suggestivo, ma è più un caso isolato che altro.



Il problema principale è che è la solita minestrina trita e ritrita, realizzata anche peggio dei diretti concorrenti come Mortal Kombat, senza proporre nulla di nuovo se non il sangue (che in questo gioco fuorisce con emoragie anche con uno scappellotto) e soprattutto con una ispirazione assolutamente mancante.
Un gioco non pessimo, ma mediocre, che se fosse uscito su un 16-bit dell'epoca sarebbe finito nel dimenticatoio il giorno dopo l'arrivo sugli scaffali dei negozi ma, uscendo su Jaguar, gode di un minimo di attenzione in più, attenzione però assolutamente immeritata.

Atari Jaguar
Grafica 6,5
Sonoro 5,5
Giocabilità 5
Longevità 5
GLOBALE 5

1 commento: